Incontrai in Tribunale Pablo figlio diciassettenne di genitori ecuadoregni che mi disse:
io sono straniero della seconda generazione, nato in Italia, vorrei essere riconosciuto autenticamente cittadino italiano, non solo legalmente, con gli stessi diritti e gli stessi doveri dei miei coetanei, dei i miei compagni di vita.
L’espressione così genuinamente espressa, la riflessione così profonda, concreta e seria, l’argomentazione così attuale, merita attento discernimento.